15. TINDER GAMES - VOL. IV

Titolo: 15. TINDER GAMES - VOL. IV

Ovvero l'amore ai tempi della realtà virtuale

Sono viva, questa vita in capitale mi sfianca, ma sono viva. In questi quasi due mesi è successo di tutto ma andiamo per ordine:

1. Ho ottenuto una promozione… wow no? No, perchè la promozione secondo Glandani vuol passare dalle call isteriche con clienti-fornitori e sua moglie a gestire la contabilità… La contabilità… Io… Che guadagno tre spicci e ne spendo trecento al secondo giorno di paga. Quindi capite bene l’effort psicologico e il tempo che mi serve per non far andare in bancarotta l’azienda.

2. Dopo quel weekend in convento, da brava figliol prodiga mi sono rimessa su Tinder. Ho iniziato a chattare con tipo San Lorenzo… abbiate pazienza come al solito non sono ferrata coi nomi ma abitava a San Lorenzo.. o a San Paolo…il quartiere di Roma intendo… bho vabbe, insomma Tipo San Stoceppo era uno di quei frikkettoni comunisti con la t-shirt di qualche gruppo musicale sconosciuto ai più, che manifesta in piazza per l’assottigliamento dei veli nella carta igienica, “perché se parte co li veli se finisce cor personale sanitario”.

Che sicuramente è lodevole battersi per un diritto, eh, ma abbi pazienza mi propini tutto sto pippone socioatropologico che anche meno: stiamo su Tinder, bello de casa, non a Propaganda live. E poi magari l’assottigliamento potrebbe essere una scelta ecologica contro lo spreco della carta; tanto siamo italiani: il bidet sappiamo usarlo anche se, ok, in effetti in questo modo si consuma più acqua che è un bene prezioso però ehi, come la fai e la fai il mondo finirà comunque, non ci sono più le mezze stagioni, moriremo tutti facciamocene una ragione facciamo l’amore e non le rivolte in piazza.

E sì, gli ho detto proprio ste cose a Tipo San Stoceppo… Non mi ha più risposto.

Qualche giorno dopo mi ha scritto un altro, Edo, il suo nome lo ricordo bene perché insieme alla gestione della contabilità, è l’altro fattore che ha messo a dura prova il mio benessere psicofisico. A Edo gli ho risposto perché come immagine del profilo aveva sì una foto con un animale, ma era un furetto, quindi quantomeno ho apprezzato l’originalità… e perché era bono da far paura.

Ok voglio essere sincera: a Edo gli ho scritto io perchè oh… m’era partito l’ormone. Iniziamo a parlare chi sei che fai te prego dimmi che c’hai n’attaccamento materno sano che non c’ho proprio tempo di un altro disagiato, eh, devo capire cos’è una scrittura contabile a partita doppia entro la serata.

Edo sembrava tutto sommato un tipo a posto: si era lasciato con la ragazza dopo 7 anni e voi direte che questo potrebbe sì essere un problema, ma l’ha lasciata lui, non lei, quindi bene così. Tra l’altro, secondo l’unico insegnamento valido di mia madre, questo giovane amante dei furetti si prestava come candidato perfetto:

“Ascolta bene Ari: gli uomini bisogna prenderli appena si lasciano”, mi ha detto un giorno alle soglie del mio quinto compleanno “perché se sono single da troppo tempo un motivo ci sarà, no? Vuol dire che sicuro qualche problema ce l’hanno”.

Il ragionamento per quanto odi ammetterlo non fa una piega: quindi benissimo, andata per Edo... che era pure bono da vederci doppio.

Ci parliamo un po’ su Tinder e poi ci vediamo già nel fine settimana; mi passa a prendere con la moto e perfetto: questo tizio qui è già a un passo dal sesso assicurato perché io alle moto non resisto… poi qui a Roma… era un sogno che si avvera… tutto quello che volevo in questa città era un romantico giro in motorino per le strade della città eterna, avvinghiata e stretta a un bel giovine come in quel film famoso… Vacanze Romane…

Non è vero volevo dire Tre Metri Sopra il Cielo.

Salgo sulla moto pronta a vivere il mio sogno… ma anche in questo caso i film si sono rivelati ingannevoli peggio delle foto promozionali dei cornetti al cioccolato, perchè non c’è stato niente di piacevole in sto giro in moto.

  • Punto primo: la salita e la discesa dalla moto non sono le azioni ideali da fare al primo appuntamento, soprattutto se hai la leggiadria di un pachiderma in un negozio di cristalli. Oltretutto, nel cercare di non far cadere te o la moto, devi anche considerare il fattore marmitta da scansare… troppe cose da tenere a mente soprattutto se la tua mente è obnubilata da sto bonazzo che Cristo ti ha donato… hai visto Arianna che sono servite le preghiere in convento?
  • Punto secondo: se ti capita il casco a scodella, quello non omologato senza visiera, di Roma non vedi un cazzo perché hai tutto il vento in faccia e quindi ti fai il viaggio con occhi e bocca chiusa
  • Punto terzo: bocca chiusa perchè ti senti tutti i moscerini che ti si schiantano contro
  • Punto quarto: se vai in moto evita di perdere anche solo 3 minuti per acconciarti i capelli perchè tanto quando ti toglierai il casco avranno la famosissima piega alla cazzo di cane .
  • Edo quella sera mi ha portata allo Zodiaco , che è una terrazza vista Roma ma senza hotel a 5 stelle stavolta, è solo un punto panoramico ma comunque una cosa mi era ormai chiara: quando i ragazzi di Roma vogliono scopare, ti portano su una terrazza .

    La questione è che Edo poteva pure portarmi nelle fogne, gliel’avrei data comunque perché era bello, Dio quanto era bello, bello da non crederci, e pure simpatico, eh, dolce, interessate , ci sapeva fare…. Ci siamo bevuti una birra e abbiamo chiacchierato, poi ballato, poi cantato… è stato il primo appuntamento più riuscito della mia vita… A parte quello con Filippo… e un’altra manciata che ho definito tali.

    A fine serata siamo andati da lui e sì abbiamo fatto sesso… e che sesso… e poi quando mi sono alzata per vestirmi e andarmene, lui mi ha detto che se volevo potevo rimanere lì … potevo rimanere lì a dormire… ommioddio non potevo crederci: Cristo a sto giro si è proprio impegnato… questo è un miracolo attestato a tutti gli effetti!

    Ci siamo addormentati nudi, mentre lui mi accarezzava il braccio. Al risveglio ci siamo dati un bel bacio all’alito pesante e abbiamo di nuovo fatto sesso; mentre lui era in bagno a lavarsi, io ancora nuda sono uscita sul piccolo terrazzo di casa sua che affacciava sulla Tiburtina... il sole splendeva, il cielo era azzurro, era bella pure la vista di quelle case bruttissime… Tutto era perfetto

    E invece col cazzo, Edo a colazione era taciturno, troppo taciturno, ma ho cercato di tenere a bada tutte le mie pippe mentali perché probabilmente era una di quelle persone che al mattino giustamente non vogliono rotture di coglioni, quindi ho parlato poco anch'io, e sono andata a casa.

    E probabilmente avevo fatto bene a non allarmarmi perché i giorni seguenti abbiamo continuato a sentirci e vederci e fare sesso e passeggiare per Roma mano nella mano e passare le sere a giocare ai videoghiochi e fare sesso e fare sesso e fare sesso.

    Era davvero troppo irreale per me, e come dico sempre quando una cosa è troppo bella per essere vera, o non è bella o non è vera

    Ogni volta lo guardavo e pensavo di avere ancora indosso il visore della realtà virtuale che usavamo per giocare... Avete presente come funziona il visore, no? Ti infili sto caschetto e un momento prima hai davanti la credenzina con le porcellane sbeccate della nonna e un momento dopo ti ritrovi in Cappadocia, circondata dalle mongolfiere e da un tramonto rosa che è uguale a quello che hai fotografato nelle sere d’estate al mare. Anche più bello, cazzo.

    Sembra la realtà, ma la realtà, vista da fuori, è che ti stai muovendo come Lazzaro appena resuscitato, con un sorriso da ebete, cercando di non andare a sbattere contro i mobili di un salone fatiscente a Tiburtina.

    Dopo un mesetto Edo mi ha chiesto di passare con lui non solo una notte dopo del buon magico sesso, ma tutto il weekend comprensivo di due notti e tre giorni.

    Il venerdì sera è stato al solito da wow, ma il sabato mattina, dopo il classico risveglio taciturno, Edo si è trascinato questo mutismo selettivo per ore, tipo quasi fino a mezzogiorno; poi di nuovo normale, bello, magnifico, fantastico, un’altra notte splendida; la domenica mattina era di nuovo in down… In sintesi sembrava la versione sexy di Dottor Jeckill e Mr Hide.

    Quel fine settimana ufficialmente, e avevo tutte le ragioni per farlo, ho dato sfogo alle mie mille paranoie del tipo:
    “Perché non parla? Sono noiosa? Gli urta la mia voce acuta? Forse gli fanno ridere le mie vocali chiuse da terrona… carota, cosa, cosa cola. Cristo, sono laureata in Lettere e non so nemmeno parlare in italiano... Ma starà bene? Perché non mi bacia? Forse ho ancora l’alito che puzza. Sta godendo? Perché non viene? O mio dio, non so scopare, sono pessima, avevo ragione, gli faccio schifo. A cosa sta pensando? Starà pensando all’ex? Eccerto, sta pensando all’ex che sicuramente è meglio di me che in fin dei conti non sono tutta sta gran conquista come potevo sembrare di primo acchito. Perché non mi chiede di restare anche stasera? Forse è perché russo, che cazzo di donna russa? O forse perché quando mastico faccio un rumore assurdo e respiro dal naso come un cavallo. O forse ha già cambiato idea, no? È ovvio, sto poraccio si è messo su Tinder per farsi una sacrosantissima scopata dopo sette anni di relazione, una bella scopata tranquilla e senza pensieri, e si è trovato me, che tutto sono tranne che bella, tranquilla e senza pensieri. Sicuramente questa è l’ultima volta che ci vediamo. Sì, sicuramente non si farà più vivo. È chiaro è ovvio è lapalissiano. Guardalo adesso, Arià, scattatati una foto mentale formato maxi, nitidezza al 100% e non dimenticarti i piani inferiori, che fra poco dovrai toglierti sto caschetto e ritornare alla realtà, è la tua realtà è brutta come ste porcellane liberty del cazzo."

    E infatti è andata così.

    Domenica sera non mi ha chiesto di dormire lì, anzi, mi ha quasi messo fretta per andarmene. Dopodiché, lunedì mattina mi ha mandato un messaggio in cui mi diceva che la storia stava prendendo una piega fin troppo seria e non era affatto pronto per questo, che dovevo scusarlo, perché sono una persona speciale ed è stato benissimo con me ma non può illudermi e un’altra serie di minchiate a cui non ho risposto. A cui non ho risposto perché Filippo mi ha detto di non rispondere e qui arriviamo al punto 3 dei punti iniziali.

    3. Mentre uscivo dal famoso weekend in convento, Filippo si trovava a passare proprio su quella strada, queste coincidenze sembravano sempre più inquietanti ma bho, il destino voleva dirci qualcosa anche se non è ben chiaro cosa, visto che Filippo mi aveva amabilmente friendzonata, anzi io l’avevo amabilmente friendzonato ma non era vero… vabbè, comunque, mi vede uscire da lì quel lunedì pomeriggio e con sguardo perplesso si avvicina a me; “Posso spiegarti”, gli ho detto e siamo andati a berci una birra.

    Succo della storia: siamo amici, non ne sono entusiasta ma va così, e da quel giorno abbiamo istituito il rito del Lunebeer: ci vediamo tutti i lunedì sera per una birra e per parlare di questioni di spessore e interrogativi esistenziali del tipo “ma nel Medioevo usavano un piccione viaggiatore per uno stesso tragitto o gli insegnavano strade diverse?

    Così, quando quel Lunebeer ci siamo visti e gli ho parlato dell’epilogo della mia Tinder experience livello 4, che fino a quel momento gli avevo strategicamente taciuto, Filippo ha elaborato la teoria secondo cui Edo al mattino si comportava in quel modo perché realizzava di aver fatto dormire un’altra nel letto in cui dormiva con la ex, un’altra che lì di fronte a lui stava bevendo caffè nelle tazzine comprate dalla ex nella cucina arredata dalla ex nella casa presa in fitto con la ex.

    Morale: era ancora innamorato della ex e vedeva la mia presenza lì come una sorta di tradimento… un’invasione di campo…
    Sì, ma non gliel’ho ordinato mica io di farmi dormire là… è stato lui.. com’è stato lui a fare tutte quelle smancerie, le passeggiate, le cene e il gran buon sesso sulle lenzuola scelte dalla ex

    E a questo punto si è espresso anche l’altro saggio, Vanni, che era in vivavoce mentre io e Filippo eravamo al bar perché la questione meritava massimo supporto. Secondo Vanni quelle smancerie come le chiamavo io non avevano alcun significato: semplicemente, dopo 7 anni di relazione, sto cristo non conosceva altro modo di comportarsi se non quello di fare il fidanzato.

    Ma che altra cazzo di storia è questa? Ma che cazzo di problemi hanno le persone? No eh, no…Cioè, evidentemente le persone c’hanno tempo da perdere, non mi spiego altrimenti. Perché far finta di provare un sentimento richiede un dispendio di tempo e energia che ci si può risparmiare per giocare ai videogiochi… o per imparare la lingua che si parla in Kazakistan… Che poi mi sono sorpresa manco fosse una novità…

    E vabbè, io comunque se continuo di sto passo, tempo un paio d’anni e avrò il materiale completo per stilare un nuovo DSM, “Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali degli uomini alle prese con le donne”. Secondo me funziona, nell’ambiente lo apprezzeranno e io potrò licenziarmi da Glandani.

    Magari poi chissà, entro nel giro e mi danno i campioncini omaggio di Xanax.


    © 2023 Sabrina Spadaro
    © Music by Pietro Falco