8. NO AL COLESTEROLO, SÌ ALLA DEPRESSIONE

Titolo: 8. NO AL COLESTEROLO, SÌ ALLA DEPRESSIONE

Ovvero una sana routine per il benessere dell'organismo e il malessere dell'anima

7:00 sveglia

7:10 posticipa la sveglia

7:20 posticipa la sveglia

7:25 posticipa la sveglia

7:30 iniziamo sta giornata del cazzo

7:35 colazione, senza caffè, perché questa routine che ho istituito all’insegna dell’equilibrio non comprende tre caffè al giorno, perché caffè + sigarette + canne + alcool + cibo spazzatura + pessimi rapporti umani = tempo qualche anno e mi parte il cuore.

Quindi ok, niente caffè che meglio così almeno non sbrocco a prima mattina se mi dimentico di prepararlo la sera prima, colazione con yogurt rigorosamente senza grassi senza zucchero, senza l’amore con il sapore + banana che è un frutto che non perdo tempo a sbucciare col coltello quindi mangio banane ogni giorno dal 2018, che in totale fanno milleottocentoventicinque banana più banana meno, cristo ho disboscato la Costa Rica: Chiquita passione ormai finita + cereali rigorosamente tristi tipo integrali e avena ricca fonte di fibre ovverosia fanno andare a cacare ma ormai da quando non sto fumando non si caca neanche più quindi potrei anche optare per cereali più appetibili tipo i muesli e invece manco per il cazzo perché i muesli sono una ricca fonte di grassi saturi o insaturi insomma quelli che rendono buone le cose ma fanno male malissimo, come se adesso il problema fossero i grassi e non il fatto che sto raccontando la mia colazione da venti righe giusto per far capire che vita piena di emozioni è la mia ultimamente.

8:00 inizio a scrivere perché ok che mi sono venduta al nemico capitalista e ho abiurato le discipline umanistiche e ho pure abiurato i miei principi morali venendo a vivere con quella stronza di mia madre e tutto questo per i soldi, per comprarmi una vita in cui comprarmi i Negroni al bar o le gerbere gialle al mercato, questo è ancora da definire, ok che ho abiurato le discipline umanistiche ma resto pur sempre una scrittrice o almeno così pensa Filippo che è sparito definitivamente ma passiamo oltre che i disagi sono tanti e siamo ancora alle 8 del mattino

8:30 ho già fame perché solitamente a quest’ora avevo in corpo già due dosi di nicotina e il corpo si ribella creando un vuoto cosmico, una fame finta fintissima come la mia noncuranza al fatto che Filippo sia sparito.

8:55 lavaggio denti-faccia-bidet. Cacca manco per il cazzo.

9:00 inizio a lavorare per il nemico capitalista, ma da casa che però devo dire niente male sto capitalismo

9:30 mi sono già rotta il cazzo e voglio fumare.

10:00 mi sono già rotta il cazzo e voglio un Negroni.

10:30 andiamo a vedere se riesco a cacare.

11:00 adesso posso andare a farmi un caffè.

11:05 mi è concessa anche la merenda e che merenda: o mezza mela o una barretta ai cereali anche questa segatura al sapore di mela che però a me sembra banana e se così fosse le banane diventano tremilaseicentocinquanta praticamente sto mantenendo io in piedi l’agricoltura sudamericana.

11:10 Quarantottesima chiamata di Glandani che a sto giro si sta lamentando perché i coltelli al congresso degli architetti sono arrivati con una punta arrotondata non troppo arrotondata, lui li voleva con una punta più tendente all’ogiva, stile bifore delle cattedrali gotiche. Ma questo parallelismo con l’arte gotica lo faccio io, a dimostrazione del fatto che sono davvero troppo sprecata per sto lavoro del cazzo.

11:30 ho ancora fame e allora mangio una manciata di cereali tristi .

11:40 e un pezzo di cioccolato.

11:50 e un’altra manciata di cereali che ormai so diventati buonissimi.

12:00 forse mi faccio una tisana così sono impegnata a sorseggiare per 20 minuti minimo e chissà riesco a lavorare in pace e a trovare dei segnaposti con le papere che a quanto pare sono oche giovani e sì c’è una differenza, si vede quando è papera e quando è oca dice Glandani, e forse si vede in base al fatto che diventa foi gras che quanto è brutto bleah io decisamente team anatra all’arancia che goduria con quel sughetto uuu e il coniglio alla cacciatora, il ragù di cinghiale, la genovese mamma mia che fame mo ingurgito un altro mezzo chilo di cereali tutta questa ossessione per il cibo ultimamente non va affatto bene, ma passiamo oltre che non è il momento questo per diagnosticarsi un principio di disturbo alimentare.

12:20 ma in fondo la sigaretta è davvero tutto questo gran danno alla vita?

12:40 inizio a prepararmi il pranzo e che pranzo insalata + cetrioli + yogurt no al colesterolo sì alla depressione + fagioli o ceci o qualsivoglia legume che si spera faccia andare a cacare + carote e le carote anche loro non mancano mai dal 2018 quando le mettevo in borsetta per andare a ballare perché mi sarebbe venuta fame con tutto quel bevi e balla peccato che poi mi rubavano ovverosia perdevo borsetta e carota annessa e mi ritrovavo con i mandriani di Toledo.

12:50 via il pigiama e su la tuta che è il massimo di cambio outfit in sti giorni assai movimentati.

13:00 pausa pranzo ma ancora non si pranza perché adesso mi andrò a fare cinque chilometri a piedi al parco perché mi sono venuti i sensi di colpa per le manciate di cereali + i dieci anni d’alcool e i sette di grassi saturi insaturi, che poi sticazzi sono pure sottopeso al momento ma il punto non è dimagrire il punto è una vita sana, che dopo una settimana direi anche che potrebbe bastare qui, non si può fare sta vita triste di privazioni per la felicità dell’organismo, sticazzi della felicità dell’organismo, voglio essere felice io.

13:01 dimenticavo di aggiungere che in questi cinque chilometri di camminata non mi è concesso neanche ascoltare la musica, no: adesso ascolto una compilation di podcast su politica e attualità e lo faccio per tenermi aggiornata su quello che capita nel mondo mentre io sono occupata a lamentarmi dei cereali non è vero i cereali ormai mi piacciono non è vero ascolto i podcast perché Filippo mi ha detto di farlo e io lo faccio anche se lui è sparito vaffanbagno con le papere che non sono oche.

13:30 chiamo mio padre e mi assicuro che prenda la pillola per l’aritmia ché a lui alla fine gli è venuta per davvero e non c’aveva sta routine di gioie e dolori figurati allora cosa m’aspetta

13:40 continuo ad ascoltare i podcast di attualità che alla fine sono un sacco interessanti e pian piano sto anche capendo di che cazzo parlano visto che vivo realmente fuori dal mondo reale, tipo non so pronunciare ancora correttamente la sigla PNRN… PRNN... minchia quante sono le N e le R e qual è la disposizione interna e soprattutto che vuol dire nello specifico sta sigla? Dovrei vergognarmi di questa ignoranza travestita da noncuranza ma sticazzi c’è una lunga lista di cose per cui sentirmi in colpa tipo il fatto che io abbia bisogno di un uomo che mi spinga a scrivere e interessarmi del mondo circostante.

14:00 rieccoci a casa rimetti pigiama riapri pc e fai finta di lavorare per il nemico capitalista mentre mangi il pranzo e che pranzo mentre leggi qualche saggio divulgativo tipo sociologia antropologia psicologia come se la giornata non fosse già piena di emozioni forti.

14:30 adesso puoi berti il secondo caffè.

14:35 sì ti è concessa anche la cioccolata.

14:40 e i tuoi cereali preferiti.

14:45 niente sigaretta siamo sicuri?

14:50 ok lavoro.

15:00 ma andiamo a vedere se riesco a cacare.

15:30 l’affare di stato del momento per Glandani è una ganache alla nocciola fatta con nocciole dell’alto Piemonte e non del centro Lazio sacre bleu questo è inaccettabile

16:00 faccio merenda uguale alla merenda del mattino

16:05 temporeggio e mangio manciate di cereali fino alle 18

18:00 sono una donna libera adesso mi vesto e vado a far la spesa o a comprare medicine o detersivi insomma c’è sempre un qualcosa di strabiliante da comprare alle sei del pomeriggio di ogni pomeriggio.

18:00 nel frattempo continuo ad ascoltare i podcast che non avevo finito a pranzo e tipo ho scoperto che stanno approvando un disegno di legge chiamato Made in Italy. Ora io di politica non ci capisco una mazza ma la scelta di sto nome per un disegno di legge non mi sembra assai felice soprattutto in quest’anno, che uno associa Made in Italy a Rosa Chemical in outfit da mistress che twerka su Fedez e poi se lo limona in mondovisione sul palco di Sanremo. Poi fate voi eh, che me Rosa Chemical come testimonial dell’Italia non mi dispiace affatto, ma non so quanto mi ci vedo la Meloni con il sesso made in Italy - l'amore made in Italy - i piedi made in It... pure qua i piedi ragà è una tortura... cioè, siamo feticisti? siamo uno stato feticista?

18:30 chiamo Vanni per aggiornarlo delle novità della settimane cioè del nulla visto che la cosa più trasgressiva al momento è mettere i colorati insieme ai bianchi in lavatrice.

18:50 a questo punto mi compro una birra no una pizzetta no desisto compiacendomi di non aggiungere questi altri grassi saturi-insaturi nella lista di cose di cui vergognarmi.

19:00 faccio l’ennesima lavatrice o ritiro roba dallo stendino ché ogni giorno c’è sempre roba alternativamente da stendere o ritirare che poi sono solo pigiami tute asciugamani e intimi assolutamente poco sexy.

19:10 c’è qualcosa da pulire a questo punto

19:30 doccia

20:20 inizio a preparare la cena e che cena cous-cous ché basta buttarcli un po’ d’acqua bollente e aspettare cinque minuti + verdure se proprio mi sento ispirata a usare i fornelli per una ventina di minuti altrimenti vanno benissimo i legumi in scatola che ormai abbiamo capito fanno da corredo visto che neanche oggi si caga.

20:30 cena e che cena mentre continuo a leggere i saggi divulgativi ché ché non si dica che sono ignorante e noncurante hai capito Filippo dai scrivimi.

21:00 lavaggio piatti e stoviglie e pavimento

21:20 ma sul serio niente sigaretta?

21:25 la giornata è quasi al termine ora mi vedo Bridgerton ed era meglio di no punto primo perché il duca di Hastings è tosto come il pane vecchio, punto secondo perché faccio male sangue a vedere la storia d’amore di questi due che prima si odiano poi si amano poi si odiano perché si amano e a un certo punto lui dice a lei "io brucio per te", che in lingua originale è anche più arrapante: “i burn for you”. E pure lei burna per lui e burno pure io appresso a loro forse questo sarebbe un momento propizio per usare l’ovetto.

21:50 che comunque vedere le serie tv in lingua è molto più affascinante, tipo mi taglio troppo quando viene detto qualcosa di sconveniente e le donzelle dicono “scusa?” che in inglese è “i beg your pardon” che però vien detto con sto tono perentorio che altro che scusa, sotto le righe si legge “ma come cazzo te permetti?”

23:30 ok adesso momento lettura, na robetta leggera: traumi familiari, problemi mentali, drammi sociali… era meglio quando mi leggevo Moccia.

00:00 a quest’ora uscivo con le carote nella borsa e invece col cazzo mo mi vado a mangiare n’altra manciata di cereali e buonanotte.

00:30 penso.

01:15 ancora penso.

01:30 penso ancora.

01:35 pensoooo.

01:45 fanculo domani scarico Tinder.


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